lunedì 13 aprile 2009

multimedialità e disabilità





L’utilita’ della comunicazione multimediale
per i diversamente abili

di Maria Maddalena Rubaltelli

Mi chiamano tutti Marilena, sono tetraplegica dalla nascita e ho 54 anni.
Mi sono laureata in Psicologia nel 1982, presso l’Università di Padova, ho acquisito il titolo di sessuologa nel 1997 e sono iscritta al C.I.S..
Vivo a Padova, dove insegno presso i Corsi di Laurea in Fisioterapia e Neuro Psicomotricità dell’età evolutiva; in quest’ambito approfondisco l’evoluzione affettiva e sessuale delle persone diversamente abili, le diverse problematiche, i vissuti e le potenzialità.
Ho pubblicato un libro di narrativa intitolato “Non posso stare ferma”, edito dal Messaggero di Padova.
Sono attenta a promuovere la cultura dell’inclusione e ho approfondito in diverse occasioni la tematica dei diritti nascosti che non vengono riconosciuti alle persone diversamente abili.
Utilizzo da poco tempo un sistema di comunicazione con il quale posso parlare e vedere attraverso il computer le persone, in più non ho alcun onere economico; sono a conoscenza che ne esistono altri e trovo che questi mezzi multimediali siano molto utili. La cosa bella è che in questo modo posso osservare l’espressione, cogliere il sorriso o la tristezza di qualcuno che non mi è fisicamente vicino, guardare la sua gestualità e vederne così, almeno in parte, l’espressione corporea, tanto importante nelle relazioni.


Già con il telefono a viva voce, o l’uso delle cuffiette, avevo la possibilità di parlare senza che fosse necessaria la presenza di qualcuno che sorregga cornetta o cordless, con l’utilizzo dei nuovi mezzi di comunicazione è però possibile attuare una maggiore autonomia e salvaguardare la privacy, diritto sacrosanto e poco riconosciuto per le persone con disabilità.



Esiste un altro vantaggio nell’utilizzare questi programmi di video-comunicazione ed è quello di cui usufruiscono i miei amici ipoudenti che possono osservare i movimenti labiali; per i non udenti inoltre è possibile comunicare con il linguaggio dei gesti.
Manca la possibilità del contatto corporeo, dell’abbraccio, così importante per tutti, forse di più per chi ha una limitazione ed è perciò ferito.
Credo ci siano altri vantaggi di questo sistema comunicativo, ma ancora non li ho sperimentati.
Una cosa interessante è la possibilità di comunicare in più di due persone, in video conferenza, utilizzata già dai manager, ma che può essere molto bella anche per una conversazione tra amici.
Credo che i mezzi della tecnologia debbano essere scoperti sempre più dalle persone diversamente abili per facilitare la comunicabilità e il contatto.
Si evolve attraverso il confronto, si cresce con l’alimento della relazione, si imparano nuove prospettive conoscendo il mondo degli altri.