domenica 24 ottobre 2010

2010 Anno Internazionale della Biodiversità

 

L’Assemblea Generale dell’ONU ha proclamato il 2010 Anno Internazionale della Biodiversità, ponendo all’attenzione del mondo intero la questione dell’impoverimento ambientale del pianeta a seguito della distruzione degli ecosistemi.

 

  

 

Nagoya il vertice sulla biodiversità




Il 18/10/2010  Si  è aperta in Giappone la Conferenza delle Parti sulla Convenzione per la Biodiversità (COP10): il vertice più importante dell’ultimo decennio per la difesa della ricchezza di vita sulla terra. Il DIARIO di Isabella Pratesi.




'Biodiversamente'' fa il tutto esaurito
di Ansa
(ANSA) - ROMA, 24 OTT - Tutto esaurito nei musei scientifici, orti botanici, acquari, Oasi Wwf, che hanno animato la prima edizione di 'Biodiversamente'.Il Festival dell'Ecoscienza, organizzato dal Wwf e dall'Associazione Nazionale Musei Scientifici,ha aperto le porte sull'immenso patrimonio di natura conservato nei luoghi della ricerca evidenziando il lavoro di centinaia di ricercatori.''Chi ha scoperto il valore della biodiversita',ha detto Bologna, direttore del Wwf Italia,domani vorra' difenderla sempre meglio'' 


Le richieste del WWF al governo italiano
L’Italia si presenta finalmente al vertice di Nagoya avendo adottato, dopo 16 anni dalla ratifica da parte del nostro Paese della Convenzione internazionale della biodiversità (1994), con le carte in regola dal punto di vista istituzionale: la Strategia nazionale della biodiversità elaborata dal Ministero dell’ambiente e approvata dalla Conferenza Stato-Regioni, e fortemente voluta dal WWF, è stata approvata il 7 ottobre scorso.
A questo punto il WWF Italia ha ricordato in una lettera inviata il 14 ottobre al Ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che il Governo centrale e le Regioni devono dare vita ad una cabina di regia che, in coerenza con gli impegni al traguardo del 2020 che verranno assunti a Nagoya, deve tradurre gli obiettivi e gli strumenti individuati dalla Strategia in misure concrete per contenere e invertire la perdita di biodiversità e in veri e propri piani d’azione, sostenuti da adeguate risorse.
“Bisogna che già in occasione della COP 10 di Nagoya le istituzioni del nostro Paese confermino nei fatti di considerare il patrimonio naturale e i servizi che vengono resi dagli ecosistemi come parte integrante della nostra ricchezza nazionale e del benessere della comunità” – ha dichiarato Isabella Pratesi, responsabile Programma Conservazione del WWF Italia.


L’Italia è il Paese europeo più ricco di biodiversità con 57.468 specie animali (8,6% endemiche) 12.000 specie floristiche (13.5%) endemiche, ma molto di questo patrimonio si sta perdendo. Sono a rischio attuamente il 68% dei vertebrati terrestri, il 66% degli uccelli, il 64% dei mammiferi e l’88% dei pesci di acqua dolce 


Le richieste WWF

  • Quattro sono gli impegni solenni che il WWF Italia chiede al nostro Governo in occasione di Nagoya: 
  • 1.destinare adeguate risorse economiche alla tutela della biodiversità a partire dalla finanziaria 2011, partendo da quei circa 30 milioni di euro necessari, a superare il taglio del 50% dei fondi per le aree protette previsto nella Manovra 2011-2012 varata lo scorso luglio
  • 2. procedere alla redazione e alla prima attuazione di Piani d’azione regionali, che rendano concreta e visibile l’intervento istituzionale 
  • 3. tenere in conto la natura, definendo quegli indicatori di sostenibilità che sono previsti nella riforma della contabilità pubblica del 2009 (legge 196/2009)
  • 4. procedere alla definizione di una legge quadro nazionale sulla biodiversità, come stabilito nella Strategia.

Questi sono obiettivi immediati coerenti con l’agenda di Nagoya  ma va anche tenuto conto che la COP 10 indica il percorso che l’Italia deve intraprendere da qui al 2020 e che per il WWF dovrà vedere il nostro Paese impegnarsi dal punto di vista istituzionale per: 
  • a) intervenire per frenare il consumo del suolo e il cambio di destinazione d’uso del territorio allo scopo di rendere coerenti con questi obiettivi i piani paesaggistici e territoriali  
  • b) definire un piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici basato sull’aumento della capacità di recupero degli ecosistemi 
  • c) indirizzare virtuosamente i finanziamenti europei dei Fondi strutturali e dei Piani di sviluppo rurale nazionale e regionale; 
  • d) concordare programmi di cooperazione e scambio dei Paesi del Mediterraneo a tutela della biodiversità 
  • e) creare le condizioni amministrative ed economiche perché si sviluppi il mercato delle professioni verdi, dei green job.