domenica 17 ottobre 2010

SETTIMANA CONTRO LA VIOLENZA


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INTERVISTA A KARL POPPER
Che cos'è la civiltà? È la lotta contro la violenza. C'è progresso civile, se c'è lotta alla violenza: per la pace tra le nazioni, per la pace all'interno delle nazioni e specialmente per la pace nelle nostre case.
  Secondo la dottrina liberale l'individuo deve avere delle responsabilità. L’individuo è libero di fare ciò che vuole, finché si assume delle responsabilità e vi conforma i suoi comportamenti. Ma se diventa violento e aggredisce i suoi vicini deve essere punito.
 C'è una bella battuta sulla libertà, nata in un Tribunale americano. Un uomo dice: "Sono un uomo libero e quindi posso dirigere il mio pugno in qualsiasi direzione". Al che il giudice gli risponde: "È vero che lei è un uomo libero, ma il limite al movimento del suo pugno è il naso del suo vicino".
 In due parole il limite del vostro movimento è il naso del vostro vicino, se vogliamo una società da cui sia esclusa la violenza .
 Questo è il fondamento di una società civile.  
 Ci sono due tipi di società: il primo è quello dove regna la legge, in cui la legge è introdotta e perfezionata gradualmente in funzione dei seguenti scopi: limitare la libertà individuale solo quando è necessario, ed evitare per quanto possibile la violenza. Ecco il principio razionale che deve ispirare la legge.
Il contenuto della legge deve essere semplicemente, come dicevo prima, che il naso del mio vicino segni un limite al libero movimento dei miei pugni, o meglio che quel limite sia stabilito a una distanza, diciamo, di 8 centimetri dal naso del mio vicino. Questo deve dire una buona legge.
 La seconda possibilità è il regno del terrore, il regno della violenza e della paura. Ne abbiamo vista troppa, in particolare sotto i regimi nazista e comunista. Milioni e milioni di persone hanno sofferto nei modi più orribili sotto il regno della violenza.
Noi dobbiamo lavorare attivamente per contrastarlo.
Perciò bisogna formare gli individui alla civiltà, influendo sulle loro aspettative.
Questo è il mio progetto educativo.
Il liberalismo non significa fare qualsiasi cosa mi piaccia; posso fare qualsiasi cosa, purché non metta in pericolo gli altri cittadini. E se faccio qualcosa che mette gli altri in pericolo, allora devo essere privato del diritto di farlo.
 È assai semplice. Se uno dice: "Posso guidare alla velocità che voglio, dalla mano che preferisco", quell'uomo rappresenta un pericolo per sé e per gli altri. Ci vuole una legge precisa che tutti devono rispettare: o guidare a sinistra, come in Gran Bretagna, o a destra, come in Italia.

Tratto da - Rai Educational -  13/4/1993

LA LITE IN METROPOLITANA
Roma, chiesto l'arresto dell'assassino
Dopo la morte di Maricica Hahaianu, l'infermiera romena di 32 anni colpita con un pugno alla stazione Anagnina, a Roma, l'aggressore finirà in carcere.


L'ha uccisa a pugni, ora va in carcere
«Mi pento, la prigione mi fa paura»
20:36   CRONACA Si è aggravata la posizione di Alessio Burtone dopo la morte dell'infermiera Maricica Hahaianu colpita al volto e uccisa dopo una lite per futili motivi davanti a una biglietteria del metrò. Per il pm l'uomo deve andare in carcere.






Lampedusa - le violenze in un contesto familiare di estremo degrado

Facevano prostituire le loro tre bambine
per pochi euro, genitori arrestati

Ai domiciliari anche un 78enne «amico di famiglia»: ha partecipato agli abusi sulle piccole

 

 

ESTREMO DEGRADO - Le indagini, che hanno evidenziato una situazione di estremo degrado, sono state avviate in seguito alle segnalazioni da parte dei servizi sociali, che già a partire dal 2007 si erano occupati della famiglia tanto da indurre il Tribunale per i minorenni a trasferire le figlie presso una comunità. Nel corso di alcuni colloqui in comunità una delle bimbe avrebbe raccontato i numerosi episodi di abusi sessuali di gruppo ai quale era stata sottoposta insieme alle sorelline, anche da parte di minorenni, in cambio di somme di denaro comprese tra 3 e 10 euro che venivano poi consegnate ai genitori.
I MALTRATTAMENTI - Le indagini condotte dalla Procura per i minorenni di Palermo hanno consentito di trovare numerosi riscontri non solo relativamente agli abusi sessuali, ma anche a maltrattamenti fisici: le bimbe venivano infatti sistematicamente picchiate con colpi di bastone e prese a morsi nelle gambe. Secondo gli investigatori le violenze sarebbero state commesse dal «padre padrone» ma anche «con la complicità e la divertita partecipazione della madre». Nei confronti dei genitori e dell' «amico» sono così scattati gli ordini di custodia cautelare; le tre bimbe hanno chiesto di essere affidate a un'altra famiglia. (fonte: Ansa)

 

"Uccisero Sarah perché tacesse sulle molestie"

Il pm: "Sabrina trascinò la cugina in cantina e la bloccò, mentre Michele Misseri la strangolava"

Il pm: "Misseri è stato chiaro sul ruolo della figlia, ha individuato con chiarezza e precisione Sabrina come la persona che conduceva con la forza Sarah nel garage". La madre di Sarah: "Sabrina negherà sempre come la Franzoni". ah uccisa dallo zio, Sabrina la teneva ferma"

 

 

 


 

 Ivan, l'uomo nero di Italia-Serbia

 

 

 

Scrive a Carla Bruni la mamma
del ragazzo morto in carcere in Francia

Cira Franceschi, picchiata a Grasse, chiede aiuto alla moglie di Sarkozy per fare chiarezza

 


L'OMICIDA HA CONFESSATO

Savona, donna uccisa dal compagno

A uccidere Kamila Lisadorska è stato Niccolò Walter Vivado. I figli della donna, di 4 e 6 anni, hanno ritrovato il corpo senza vita. L'arma del delitto è un coltello da pane.


VIOLENZA E NATURA
-                       “E’ scientificamente scorretto sostenere che abbiamo ereditato dai nostri  antenati animali la propensione a fare la guerra. Se la lotta è largamente presente tra le specie animali, sono molto rare le lotte tra individui della stessa specie… E in nessun caso implicano l’uso delle armi. La guerra è un comportamento specificamente umano e il fatto che siano profondamente cambiati i modi di condurla mostra che è un prodotto della cultura….”
-                 “E’ scientificamente scorretto affermare che la guerra o la violenza siano forme di comportamento geneticamente programmate nella natura umana. Componenti genetiche sono certamente parte della dotazione di risorse che ciascun essere umano possiede alla nascita, ma tali potenzialità e tendenze si sviluppano pienamente solo nel quadro dell’ambiente socio-culturale nel quale il soggetto cresce…”
-                      E’ scientificamente scorretto affermare che gli esseri umani hanno un “cervello violento”. Se è vero che possediamo un sistema nervoso che ci permette di agire con violenza, esso non viene attivato in modo automatico da stimoli interni o esterni… Le funzioni superiori del sistema nervoso filtrano gli stimoli prima di rispondere e i nostri comportamenti di risposta sono modellati dai nostri condizionamenti culturali e dai nostri modelli di socializzazione. Nulla nella nostra fisiologia nervosa ci costringe ad agire violentemente…”

Citazioni tratte dalla Dichiarazione di Siviglia sulla violenza, 1986.
(documento scientifico stilato per l'ONU nel 1986 da un gruppo internazionale di esperti sotto il patrocinio dell'UNESCO)