giovedì 3 febbraio 2011

che succede in egitto?

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EGITTO



Il moto di protesta popolare egiziano, imperniato sul desiderio di rinnovamento politico e sociale contro il regime trentennale del presidente Hosni Mubarak, iniziato sotto forma di manifestazioni a carattere pacifico, ispirate a quelle recentemente organizzate in Tunisia (che hanno portato alla destituzione del capo dello stato  Ben Ali), ha poi assunto sviluppi violenti ed è sfociato in aspri scontri che hanno provocato numerose vittime tra manifestanti, poliziotti e militari.

 
Mubarak
Quarto Presidente dell'Egitto, carica che ha ricoperto per circa trent'anni, a partire dal 14 ottobre 1981.
Mubārak è stato nominato vice-Presidente della Repubblica d'Egitto dopo una brillante carriera militare svolta nei ranghi dell'arma aeronautica egiziana. Assunse la Presidenza, succedendo al Presidente Sādāt, a seguito dell'assassinio di questi il 6 ottobre 1981.

L'Egitto è stato l'unico paese nella storia della Lega Araba a essere sospeso a causa della politica del Presidente Sādāt, che firmò un Trattato di pace con Israele, e che però fu riammesso nella Lega - otto anni dopo l'assassinio di Sādāt (6 ottobre 1981) - nel 1989, sotto la Presidenza Mubārak. 
La sede principale della Lega è stata ricollocata nel medesimo complesso di edifici al Cairo.


Mubārak cominciò a perdere sostegni a metà degli anni '90.
La crisi economica dei primi degli anni '90 fu imponente. Secondo l'Indice che valuta l'attenzione garantita ai Diritti Umani, l'Egitto occupa il 119º posto su 177 nazioni e viene valutato con un indice di 0,659 su 1.

Il mercato egiziano è diventato percentualmente il primo paese fra quelli emergenti nell'anno fiscale 2004/2005. Persiste però una forte disoccupazione e Mubārak è stato criticato per aver favorito il grande capitale e le privatizzazioni dell'imponente comparto pubblico dell'economia, avvilendo i diritti dei lavoratori.

l Presidente Mubārak si è espresso contro la guerra in Iraq del 2003 voluta dagli USA e dalla Gran Bretagna, affermando che la situazione Israelo-palestinese avrebbe dovuto essere affrontata per prima.
L'Egitto era un membro della coalizione alleata nella I guerra del Golfo del 1991 (se non si considera il lungo conflitto fra Iraq e Iran che l'aveva preceduta) e i fanti egiziani erano stati tra i primi militari a sbarcare in Kuwait per impegnare le forze armate irachene, godendo per questo di grandi, ma non precisati, vantaggi economici elargitigli dagli USA.
 In questa sua partecipazione convinta si dice che l'Egitto abbia sofferto pesanti perdite in vite umane, anche se mancano conferme o smentite ufficiali in merito. Secondo Reporter Senza Frontiere i media egiziani sono collocati per libertà d'espressione al 143º posto su 167 nazioni considerate.
Da tempo ormai si è cominciato a criticare l'abnorme estensione dello Stato d'emergenza, comportante tra le altre cose arresti preventivi e controllo diretto dei media, decretato 30 anni fa a seguito dell'assassinio del Presidente al-Sādāt (nel 1981) ma finora nulla è stato modificato in merito, anche dopo l'inizio delle Sommosse popolari in Egitto del 2011.


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