lunedì 21 febbraio 2011

Cosa sta succedendo in Libia?

 (ALTRE NOTIZIE SULL'ARGOMENTO ALLE ETICHETTE "LIBIA" E  "AFRICA")
Libia, protesta raggiunge Tripoli, repressione violenta
POSSIAMO MERAVIGLIARCI  SE   IN    LIBIA E' SCOPPIATA UNA RIVOLUZIONE DI POPOLO 
CONTRO UN REGIME DITTATORIALE E SPREZZANTE DEI DIRITTI 
CIVILI ED UMANI?


Muammar Gheddafi (Sirte, 7 giugno 1942) è un politico libico, di fatto massima autorità del Paese, fregiandosi soltanto del titolo onorifico di Guida della Rivoluzione.

Capitano dell'esercito dall'età di 27 anni, insoddisfatto del governo guidato dal re Idris I, che giudicava troppo servile nei confronti di USA e Francia, il 26 agosto del 1969 guidò un colpo di stato militare contro il sovrano.
Il 1º settembre 1969 fu proclamata la Repubblica, guidata da un Consiglio del Comando della Rivoluzione composto da 12 militari di tendenze panarabe filo-nasseriane. 
Gheddafi, che nel frattempo era stato nominato colonnello, si mise a capo del Consiglio instaurando un regime dittatoriale in Libia.

Fece approvare dal Consiglio una nuova Costituzione, da lui definita araba, libera e democratica. In nome del nazionalismo arabo, egli nazionalizzò la maggior parte delle proprietà petrolifere straniere, espropriò ed espulse la comunità italiana residente nel paese, chiuse le basi militari statunitensi e britanniche.

La politica della prima parte del governo Gheddafi può essere definita come una "terza via" tra comunismocapitalismo e nella quale egli cercò di coniugare i principi del panarabismo con quelli della socialdemocrazia


In politica estera, egli finanziò l'OLP di Yasser Arafat nella sua lotta contro Israele
Inoltre, propose spesso un'unione politica tra i tanti Stati islamici dell'Africa
Gheddafi ebbe una svolta politica negli anni ottanta: la sua indole anti-israeliana e anti-americana lo portò a sostenere gruppi terroristi, quali per esempio l'irlandese IRA e il palestinese Settembre Nero. Fu anche accusato dall'intelligence statunitense, di aver organizzato degli attentati in Sicilia, Scozia e Francia, ma egli si dichiarò sempre innocente. Si rese anche responsabile del lancio di un missile contro le coste siciliane, fortunatamente senza danni.
Divenuto il nemico numero uno degli Stati Uniti d'America, egli fu progressivamente emarginato dalla NATO. Inoltre, il 15 aprile 1986, Gheddafi fu attaccato militarmente per volere del presidente statunitense Ronald Reagan: il massiccio bombardamento ferì mortalmente la figlia adottiva di Gheddafi, ma lasciò indenne il colonnello, che era stato avvertito del bombardamento da Bettino Craxi, allora Presidente del Consiglio in Italia.

Il 21 dicembre del 1988 esplodeva un aereo passeggeri sopra la cittadina scozzese di Lockerbie: perirono tutte le 259 persone a bordo oltre a 11 cittadini di Lockerbie. Prima dell'11 settembre 2001 è stato l'attacco terroristico più grave. L'ONU attribuì alla Libia la responsabilità di questo attentato aereo e chiese al governo di Tripoli l'arresto di due suoi cittadini accusati di esservi direttamente coinvolti. Al netto e insindacabile rifiuto di Gheddafi, le Nazioni Unite approvarono la Risoluzione 748, che sanciva un pesante embargo economico contro la Libia, la cui economia era già in fase calante. Nel 1999, con la decisione della Libia di cambiare atteggiamento nei confronti della comunità internazionale, Tripoli consegnò i sospettati di Lockerbie: Abdelbaset ali Mohamed al-Megrahi fu condannato all'ergastolo nel gennaio 2001 da una corte scozzese, mentre Al Amin Khalifa Fhimah fu assolto.

Il 30 agosto 2008 Gheddafi e Berlusconi hanno firmato un trattato di Amicizia e Cooperazione, nella città di Bengasi
Il trattato è stato ratificato dall'Italia il 6 febbraio 2009 e dalla Libia il 2 marzo, durante una visita di Berlusconi a Tripoli
In base al trattato di Bengasi, l'Italia pagherà 5 miliardi di dollari alla Libia come compensazione per l'occupazione militare. In cambio, la Libia prenderà misure per combattere l'immigrazione clandestina dalle sue coste, e favorirà gli investimenti nelle aziende italiane. Il Trattato di Bengasi rappresenta il definitivo accoglimento da parte italiana delle rivendicazioni libiche in materia di risarcimenti per le vicende coloniali attraverso la costruzione di un’autostrada di duemila chilometri lungo la costa libica, con una spesa totale 3,5 miliardi di euro, bilanciata in modo solo parziale dalla chiusura del contenzioso con le ditte italiane danneggiate dalle decisioni libiche prese nel 1970, che ha un valore stimato di soli 600 milioni.
http://it.wikipedia.org/wiki/Mu%27ammar_Gheddafi


Negli anni '80, la Libia di Gheddafi si configurò come "stato-canaglia", sostenitore di gruppi terroristici quali l'irlandese IRA e il palestinese Settembre Nero. Gheddafi fu progressivamente emarginato dalla NATO e il 15 aprile 1986 Tripoli fu bombardata dai caccia americani (Secondo scontro aereo del golfo della Sirte), rispondendo con un attacco missilistico contro Lampedusa. Nel 1988, la Libia organizzò l'attentato di Lockerbie sul volo Volo Pan Am 103, che causò la morte di 270 persone. Con la risoluzione 748/92, l'ONU impose un embargo sulla Libia, finché essa non consegnerà gli imputati (5 aprile 1999) e non accetterà la responsabilità civile verso le vittime (2003).
La Jamāhīriyya si riavvicina alla comunità internazionale a partire dagli anni '90: con la condanna dell'Iraq nella Guerra del Golfo (1990), la mediazione tra Etiopia ed Eritrea, e l'opposizione ad al-Qa'ida (1999). Il 15 maggio 2006 gli Stati Uniti hanno riallacciato le relazioni diplomatiche interrotte 25 anni prima, togliendo la Libia dalla lista degli Stati Canaglia.
Nuove tensioni sono sorte dal 2008 tra la Libia e la Svizzera in seguito all'arresto a Ginevra del figlio di Gheddafi, Hannibal, mentre la relazione con l'Italia si è stabilizzata in seguito al Trattato di Bengasi, sempre del 2008. Dal Febbraio 2009 al Gennaio 2010, Gheddafi è stato eletto come Presidente di turno dell'Unione Africana.


La Libia è considerata da più parti come un regime autoritario, a causa della precarietà dei diritti umani nel Paese. Secondo l'Organizzazione non governativa Freedom House, nel 2009 la Libia è considerata un paese non libero (sono possibili, secondo l'ong, tre varianti: libero, parzialmente libero e non libero).
Secondo il rapporto annuale dell'Organizzazione non governativa Human Rights Watch il ministero libico della giustizia e i tribunali libici non "ricercano la giustizia e la verità".
Inoltre si registrano violazioni e discriminazioni ai danni delle tribù meridionali Tuareg e Tebu.
In Libia è in vigore la pena di morte.
Il 7 giugno 2010 la Libia ha chiuso l'ufficio dell'Agenzia ONU per i Rifugiati (UNHCR). In Libia non è possibile chiedere asilo politico, e fino al 10 giugno l'Ufficio delle Nazioni unite sopperiva a questa mancanza. La decisione libica non è stata accompagnata da spiegazioni. Il ministro degli esteri libico ha dichiarato che l'Agenzia dell'ONU per i rifugiati svolge un'attività illecita.

 POSSIAMO MERAVIGLIARCI  SE   IN LIBIA E' SCOPPIATA UNA RIVOLUZIONE DI POPOLO 
CONTRO UN REGIME DITTATTORIALE E SPREZZANTE DEI DIRITTI CIVILI ED UMANI?

Sarebbero circa un migliaio i dimostranti uccisi a Tripoli, in Libia, durante le manifestazioni anti-regime. A dichiararlo a TMNews è il presidente della comunità del mondo arabo in Italia (Comai), Foad Aodi, CHE CONCLUDE COSI':

"E' caduto il Muro della paura nel mondo arabo, dopo il Muro di Berlino. E' iniziata la primavera della volontà del popolo. E' la rivoluzione della dignità umana ed economica, collettiva.
L'Italia e la comunità internazionale non possono trascurarla, e fare finta di nulla"
Giorgio Napolitano in una nota del Quirinale si è pronunciato contro “la cieca repressione” di queste ore: “Le violenze in Libia devono cessare e alle legittime richieste di riforme e di maggiore democrazia che giungono dalla popolazione, devono 
essere fornite risposte”.