domenica 6 marzo 2011

ragazzi per male - la parola agli studenti



Gli studenti della III A elettrotecnica hanno assistito allo spettacolo e successivamente hanno scritto le loro impressioni in classe. Tutti i temi sono stati scritti con partecipazione dimostrando che l'opera che hanno visto a teatro li ha colpiti ed interessati. Questi sono due esempi dei lavori svolti.


SASSARI- ORIGINALE RAPPRESENTAZIONE TEATRALE AL TEATRO VERDI

Il giorno 19 gennaio la mia classe si è recata al Teatro Verdi in via Politeama a Sassari in occasione della rappresentazione diretta da Francesco Apolloni dal titolo “Ragazzi per male”.
Al Verdi erano presenti moltissimi studenti di tutte le scuole della città. Quando si sono accomodati tutti quanti, è iniziato lo spettacolo sotto forma di esibizione collettiva, con Francesco che animava e dirigeva la platea e il palcoscenico. Questo è stato solo l’inizio, come introduzione ad un racconto di vita di due ragazzi di San Patrignano.
Con l’esibizione si è voluta dimostrare la difficoltà ad esprimersi in pubblico, anche solo per cantare una canzone o ballare. Questo è servito per sottolineare che tutti hanno dentro qualcosa di buono e di speciale, ma non sempre si ha il coraggio di esprimerlo, e anche per introdurre in scena i due ragazzi che dovevano raccontare la propria storia piena di difficoltà.
Dalle storie di questi ragazzi è emerso che hanno avuto un’infanzia molto difficile, segnata da problemi psicologici e di solitudine, a causa della difficoltà che avevano di interagire con il resto della società, a cui hanno creduto di rimediare con la droga.
Credo che ci sia un significato ben preciso in questa rappresentazione teatrale, e quindi nelle storie di questi due ragazzi: hanno voluto raccontare e condividere con tutti la propria vita per evitare che qualcuno possa trovarsi nella loro situazione e quindi cadere nei loro stessi errori. Queste storie succedono perché la realtà adolescenziale è una situazione molto difficile. I giovani sono molto suscettibili non avendo reali punti di riferimento ed una guida nella loro vita, soprattutto nei tempi attuali e con la facile circolazione di droghe.
E’ stata una rappresentazione molto toccante e mi ha colpito particolarmente in quanto io non sarei mai riuscito ad aprirmi a tutti raccontando la mia storia, soprattutto se così difficile. Ammiro molto i due ragazzi per questo motivo e per quello che hanno fatto per tutti gli altri raccontando la loro terribile esperienza.
E’ stata una bella ed interessante lezione a teatro.
MATTIA- III A EL


DOSI ADOLESCENZIALI

Mercoledì 19 gennaio: una giornata che sembrava come le altre, andare al teatro a vedere chissà cosa.. forse uno spettacolo comico? No, si è trattato di un’intervista su ciò che oggi purtroppo è un problema che interessa tutti, direttamente o indirettamente. Un qualcosa di orribile, che distrugge un essere umano, qualcosa che dal primo momento crea dipendenza: la droga.
Gli intervistati erano due ragazzi ex tossicodipendenti, che hanno cominciato con la ricerca di nuove esperienze, di nuove sensazioni, nell’età adolescenziale. Due situazioni familiari differenti, ma due storie sulla dipendenza quasi identiche. Un ragazzo dell’Emilia Romagna,  un ragazzo di Sassari. Il primo in famiglia aveva tre punti da seguire: rispetto ordine disciplina; l’altro aveva tre punti differenti: casino casino casino. Ciò in cui assomigliavano le loro famiglie era la scarsa presenza dei genitori.
Entrambi iniziano con droghe leggere, marijuana o hascisc, per poi passare a sostanze  che avranno un peso enorme sulla loro vita: arrivano ad usare cocaina ed eroina, due droghe pesanti, che danno emozioni incredibili, iperattività o rilassatezza.
Il ragazzo emiliano, Alberto, per comprare la droga è diventato anche spacciatore e ladro. Il ragazzo di Sassari, Luca invece ha finito col drogarsi in casa con la madre. Entrambi arrestati, arrivati al fondo della loro tragedia, sono riusciti a risollevarsi entrando in comunità.
Sul palcoscenico loro due parlavano, a turno. Ogni volta che parlavano di una droga, nel maxischermo venivano proiettate le immagini riguardanti le droghe citate; particolarmente forti quelle sull’eroina e la cocaina. In quella della “coca” si vedeva la reazione degli occhi: la pupilla si dilatava fino a coprire quasi tutto l’iride. Avviene al contrario con l’eroina: la pupilla si stringeva come se stesse per scomparire.
Sentire e vedere quest’intervista è stata un’esperienza scioccante e abbastanza toccante. Le ansie, le assenze, la voglia di trasgressione che hanno accompagnato i due ragazzi sulla strada della droga erano sottolineati dalle interruzioni di video e canzoni, interpretate da loro stessi, organizzati dalla regia in modo che trasmettessero le emozioni al pubblico.
Nel centro sociale i ragazzi hanno imparato a svolgere attività coinvolgenti, in modo da distogliere il pensiero dall’assunzione di sostanze stupefacenti. Hanno imparato a ritrovare i propri sogni, perché tutti hanno dei sogni, ma per paura, per difficoltà, per mancanza di autostima, non riescono a realizzarli e al primo fallimento si abbandonano alla dipendenza della droga. Credono sia un modo per sentirsi meglio, per risolvere i problemi, quando invece con essa i problemi aumentano.
Una poesia dice “Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo”: ha ragione. Se abbiamo un sogno dobbiamo far di tutto per riuscire a realizzarlo.
Purtroppo la droga è diffusissima tra i giovani e chi ha problemi nella vita cerca rifugio in essa. Io amo informarmi sulle droghe, è un argomento che mi affascina, ma sono pienamente consapevole che sono pericolose e mai ne farò uso. L’effetto delle droghe è inizialmente soprattutto psicologico, perché è la mente che entra in dipendenza quando la droga sollecita il sistema nervoso con allucinazioni piacevoli o relax mentale. Questo effetto psicologico rende particolarmente difficile, quasi impossibile, combatterla e sconfiggerla.

MARCO III A EL