giovedì 4 agosto 2011

COSA SUCCEDE IN SIRIA?

Riunione del consiglio di sicurezza dell'Onu

Oggi decisa la risoluzione di condanna alla Siria

La Repubblica Araba di Siria è uno Stato del Vicino Oriente, grande 185.180 km², con 23.695.000 abitanti. La sua capitale è Damasco.
Confina a nord con la Turchia, a est con l'Iraq, a sud con la Giordania, a ovest con Israele e Libano. Sempre a ovest si affaccia sul Mar Mediterraneo. La Siria è una repubblica presidenziale. La lingua ufficiale è quella araba.
La popolazione è costituita in massima parte arabi o aramei arabizzati (in totale 90,3%); per il resto curdi (9%, a nord-est), armeni (1%, a ovest), turchi (al centro e a nord), e altri.
L'attuale Presidente della Siria è Bashar al-Asad, figlio di Hafiz al-Asad, che ha mantenuto il potere dal 1970 sino alla sua morte nel 2000.

http://it.wikipedia.org/wiki/Siria



Nel corso del 2011 sono scoppiate delle sommosse popolari alle quali è seguita una sanguinosa repressione contro i ribelli; 
tale repressione è degenerata, alla vigilia del Ramadam, in una vera e propria guerra condotta dall'esercito siriano contro il proprio stesso popolo.


Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato una dichiarazione contro "le violazioni dei diritti umani" e "l'uso della forza contro i civili".
Si dissocia il Libano. Ad Hama l'esercito torna a sparare contro la popolazione, ma il regime nega.

http://tg24.sky.it/tag/tg24/siria_1.html


LA STORIA
Tra il 1517 e il 1920 fece parte dell'Impero ottomano, cui si ribellò alla fine della prima guerra mondiale, reclamando l'indipendenza. Dopo la guerra, dal 1920 fino al 1946 la Siria dovette sottostare a un Mandato francese, durante il quale si alternarono rivolte, collaborazione e negoziati per la piena indipendenza.

Nella seconda metà del maggio 1945 a Damasco dieci giorni di manifestazioni ininterrotte furono seguiti da un bombardamento di 36 ore, ma anche grazie alle pressioni della Gran Bretagna L'indipendenza fu riconosciuta a partire dal fu riconosciuta l'indipendenza.
A seguito dell'indipendenza si ebbe un periodo di instabilità, costellato da numerosi cambi di governo e tredici colpi di stato, il primo dei quali avvenne nel 1949 dopo la sconfitta nella guerra arabo-israeliana del 1948.
 Nel 1963 con un colpo di stato s'impadronì del potere il partito panarabo Baʿth, che nel 1966 abbandonò la linea panaraba per una socialista e filo-sovietica.
Infine dopo la sconfitta nella guerra dei sei giorni,  nel 1970 prese la guida del paese Hāfiz al-Asad, a cui è succeduto nel 2000 il figlio, Bashār al-Asad.


Formalmente la Siria è una repubblica retta dal gruppo etnico-religioso degli alauiti, al cui vertice è dal 1970 la famiglia Asad, titolare della Presidenza della Repubblica in forma ormai ereditaria.
Il Presidente è anche segretario generale del partito Ba'th e capo del Fronte Progressista Nazionale, alleanza di 10 partiti legali egemonizzata dal Baʿth. I suoi poteri, già enormi ai sensi della Costituzione del 1973, sono ulteriormente aumentati dal fatto che dal 1963 (data della presa del potere da parte del Baʿth) è in vigore la legge marziale.


QUANDO E' INIZIATA LA PROTESTA 
Contemporaneamente al conflitto in Libia (vedi etichette LIBIA, AFRICA), proteste e scontri sono iniziati anche in altri Paesi del Medioriente, come in Egitto, Bahrein, Yemen, Arabia Saudita.

 1 -02- 2011

 Anche in Siria parte la protesta, ma solo su Facebook

Sul social network è nato un gruppo con più di 9 mila iscritti che invita a manifestare contro "la monocrazia, la corruzione e la tirannia". "Non vogliamo una rivoluzione violenta me una sollevazione pacifica", chiedono i giovani 

18-03-2011

 Siria - Atmosfera tesa anche in Siria. Poliziotti in abiti civili hanno disperso un gruppo di manifestanti dopo la preghiera del venerdì nella moschea principale nel centro di Damasco, arrestando almeno due attivisti. Decine di poliziotti dispiegati al di fuori della moschea sono intervenuti con bastoni per bloccare un gruppo di fedeli che tentavano di marciare fuori della moschea, picchiandoli violentemente.

 La protesta intitolata 'Giornata della dignita" è stata organizzata tramite Facebook da un gruppo che si fa chiamare 'La rivoluzione siriana 2011'. chiedono immediate riforme politiche nel Paese.
Gli attivisti sono stati arrestati   Nel paese dal 1963 è in vigore lo stato di emergenza che vieta qualsiasi assembramento.

28 marzo 2011

Siria: carri armati circondano Daraa, fuoco sui manifestanti.        Il regime attacca i dimostranti scesi in piazza contro lo stato di emergenza, nella città ribattezzata "la porta della libertà". 

http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2011/03/28/siria_proteste_polizia_spara_manifestanti_deraa_assad.html 

8 maggio 2011

Siria, morti a Homs. I carri armati entrano a Tafas. Le forze militari di Al Assad hanno aperto il fuoco in una zona residenziale e hanno usato otto carri armati per arrestare alcuni giovani.


12 giugno 2011

Siria, l'esercito assedia la città fantasma.Combattimenti a Jisr al-Shughur controllata dai ribelli, ormai deserta dopo la fuga dei residenti verso la vicina Turchia. Obiettivo delle truppe di Damasco è reprimere quelle che la tv di Stato definisce bande armate. 

 6 luglio 2011

La denuncia di Amnesty: "In Siria crimini contro l'umanità". Mentre Damasco continua a stroncare nel sangue le manifestazioni pro-democrazia, l'organizzazione chiede all'Onu un'inchiesta sul "sistematico attacco contro i civili". E un video in Rete ritrarrebbe un cameraman ucciso mentre filma un militare

 11 luglio 2011

Siria, assaltate le ambasciate francesi e americane. 

Scontri tra i sostenitori del presidente Bashar al-Assad e le forze che sorvegliano le rappresentanze diplomatiche. Il 10 luglio l'esecutivo aveva protestato per la visita delle due delegazioni in uno dei luoghi simbolo delle manifestazioni.


31 luglio 2011

Siria: massacro ad Hama, almeno 100 morti. I carri armati entrano nella città simbolo della ribellione, mentre a Damasco l'esercito lancia bombe a grappolo contro la folla.

 
 http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2011/07/31/siria_proteste_regime_esercito_carri_armati_morti_hama.html

Le granate dei carri armati hanno iniziato a colpire la città 210 chilometri a nord di Damasco con un ritmo di quattro al minuto e i militari hanno sparato a casaccio con le mitragliatrici pesanti contro la gente, travolgendo le barricate erette dagli abitanti.
I corpi di decine di persone, tra le quali donne e bambini, sono abbandonati per le strade e gli ospedali pieni di feriti, secondo quanto riferito da Abdel Rahmane, presisente dell'Osservatorio siriano per i diritti umani.
Sono state tagliate acqua ed elettricità nei principali quartieri di Hama. La città paga così un prezzo altissimo per essere diventata uno dei simboli della rivolta e il centro delle manifestazioni ormai quasi permanenti, dove fino a 55 mila persone sono scese in piazza nei mesi scorsi.

Hama era assediata dall'esercito siriano da circa un mese, e questa mattina sono entrati in azione i tank e le forze di sicurezza intenzionate a stroncare la protesta anti regime alla vigilia del Ramadan. Gli abitanti si erano organizzati con barricate e fortificazioni artigianali, ma è servito a poco di fronte ai carri armati del regime.

Sono avvenuti scontri anche nella capitale e nel resto del paese