venerdì 23 settembre 2011

GIANNI RODARI


DEDICATO A… GIANNI RODARI 
“La fantasia fa parte di noi

come la ragione:
guardare dentro la fantasia
è un modo come un altro
per guardare dentro noi stessi”
Gianni Rodari
 Ricorre quest’anno oltre al novantesimo anniversario della nascita (1920 a Omegna) e il trentennale della morte (1980 a Roma), il quarantennale dell’assegnazione a Gianni Rodari dell’H.C. Andersen Award (1970 a Bologna), il più prestigioso riconoscimento per scrittori di libri per ragazzi. Rodari dedicò la sua vita all’infanzia e grazie al suo spirito critico trasformava l’osservazione della realtà in storie e filastrocche capaci di divertire e di far riflettere, sfruttando una fantasia senza limiti; non si preoccupava del fatto che le sue storie avessero una morale, se questa c’era, diceva, sarebbe venuta fuori da sola. Sapeva trattare temi importanti come l’amicizia, la solidarietà e il rispetto degli altri con assoluta leggerezza, rapidità, esattezza e visibilità (tutte caratteristiche che Calvino riconosceva alle opere letterarie autentiche) e il suo successo lo dimostrano le numerose traduzioni delle sue opere in oltre 50 lingue, dalle più note e diffuse (inglese, portoghese, spagnolo, tedesco francese, russo, giapponese, cinese) alle meno studiate e meno conosciute come il cabardino, il croato, il ceco, il lettone, l’albanese.
Per passare un momento con i vostri figli, nipoti e fratelli o solo per riscoprire il bambino che siete stati, di seguito consigliamo alcuni fra libri i più conosciuti di Gianni Rodari.
Uno zoo variopinto e in continuo movimento, ascensori che si trasformano in astronavi, ragionieri a dondolo e dinastie di poltroni; accenti che scompaiono, parentesi lasciate aperte, punti e virgole irrequieti, rime sbarazzine e rompicollo: un modo diverso per rappresentare il mondo.
Gianni Rodari ci conduce in una paradossale giostra attraverso il mondo delle correzioni a matita rossa e blu. “Il libro degli errori” è stato pubblicato per la prima volta nel 1964.
La Freccia Azzurra, bellissimo trenino esposto nella vetrina della Befana, cattura lo sguardo del piccolo Francesco, che vende caramelle in un cinema e non avrà mai i soldi per comprarlo. Anche i giocattoli, però, hanno un cuore, e la notte del 6 gennaio salgono sul trenino; iniziano cosi un avventuroso viaggio per raggiungere i bambini che li desiderano davvero.
Chi lo dice che ogni storia deve avere un finale? A Gianni Rodari non piacevano le regole date senza motivo, e che una storia fosse obbligata ad avere uno e un solo finale, gli sembrava una regola da mettere alla prova, per vedere se buona oppure no. Ed ecco il risultato!